Chi mi segue da un po’ – soprattutto su Instagram – conosce ormai bene la mia sconfinata devozione letteraria nei confronti di Marcel Proust. Sul blog non ho mai parlato di lui e della sua opera, se non in occasione di una scoperta straordinaria: il ritrovamento di un filmato in cui lo scrittore francese viene ripreso mentre scende una scalinata. Pochi istanti e poi scompare alla vista lasciando lo spettatore incredulo, incapace di credere davvero di avere guardato Proust “vivere”.  Ricordo ancora nitidamente la mattina in cui la notizia si diffuse in dipartimento: c’era nell’aria un

Proust il 24 marzo 1887, all’età di 16 anni. Foto di Paul Nadar.

entusiasmo senza precedenti, anche se eravamo solo in tre a condividerlo. Ho volato a un metro da terra per ore – credo anche di avere chiamato mia madre per dirglielo – per poi correre a casa e scrivere subito di questa notizia incredibile.

A distanza di un paio d’anni da quel giorno, il mio entusiasmo nei confronti di Proust non si è affievolito, anzi. La conclusione del mio dottorato non ha fatto altro che sancire, una volta di più, la mia ammirazione. Ad oggi, posso dire con certezza che nessun altro autore è riuscito a produrre in me la stessa risonanza. Credo che, per chi lo legga e se ne innamori, l’autore della Recherche sia un vero spartiacque nella vita di un lettore: esiste la vita prima di Proust e la vita dopo Proust. E, da quel momento, leggere acquista un altro sapore, tendenzialmente più insipido. Quindi, se decidete di iniziare a leggere Alla ricerca del tempo perduto tenete presente il rischio che state per correre.

Tuttavia, se nonostante gli avvertimenti sceglierete di imbarcarvi in questa avventura, siate pronti a tutto: a innamorarvi di una prosa di rara magnificenza; a piangere davanti all’inevitabile decadenza della vita e alla perdita degli affetti più cari; a scorgere la bellezza sconvolgente della natura; a capire di voi stessi molto più di quanto abbiate mai fatto finora.

Se siete pronti, inizierei dalle cose più semplici.

Cronologia di base

Marcel Proust nasce a Parigi il 10 luglio 1871 e muore nella stessa città il 18 novembre del 1922.  Figlio di un medico – Adrien Proust – e di Jeanne Weil ha un fratello minore di nome Robert, figura importantissima per la pubblicazione postuma di alcuni volumi del capolavoro di Marcel. Ma è Adèle Berncastel, la nonna materna, estremamente colta ed eccellente pianista, che più di chiunque altro influenza e si insinua nel cuore di Proust, tanto da diventare in futuro uno dei personaggi più importanti di tutta la Recherche.

Per quanto riguarda la datazione del suo capolavoro, nonché unico romanzo, dobbiamo arrivare fin quasi agli anni ’10 del Novecento. È solamente allora,  prossimo ai quarant’anni e sempre più cagionevole, che decide di costruire la sua monumentale cattedrale letteraria. I volumi che andranno a costituire l’intero lavoro sono sette ed escono nell’arco di quattordici anni. Il primo, Du côté de chez Swann, viene pubblicato nel 1913 a spese dell’autore mentre l’ultimo, Le temps retrouvé, è postumo e vede la luce solo nel 1927.

Diamo un rapido sguardo d’insieme a tutti e sette i volumi:

  1. Du côté de chez Swann (Dalla parte di Swann), 1913
  2. À l’ombre des jeunes filles en fleurs (All’ombra delle fanciulle in fiore), 1919, vincitore del premio Goncourt
  3. Le côté de Guermantes (I Guermantes), 1920 (primo volume) – 1921 (secondo volume)
  4. Sodome et Gomorrhe (Sodoma e Gomorra), 1921 (primo volume, contenuto nel secondo tomo di Le côté de Guermantes) – 1922 (secondo volume)
  5. La Prisonnière (La prigioniera), 1923, postumo
  6. La Fugitive o Albertine disparue (La fuggitiva, anche conosciuto come Albertine scomparsa), 1925, postumo
  7. Le temps retrouvé (Il tempo ritrovato), 1927, postumo

Come potete notare il secondo volume – À l’ombre des jeunes filles en fleurs – è stato vincitore del prestigioso premio Goncourt che veniva assegnato, a partire dal 1903 (nonostante fosse stato fondato nel 1896), alla «migliore opera d’immaginazione in prosa pubblicata», secondo il volere dello scrittore Edmond de Goncourt.

Per il momento credo che questa breve introduzione sia sufficiente per avere una panoramica generale. In futuro mi piacerebbe approfondire con voi altri aspetti della vita dell’opera di Proust. Ho già in mente più di un argomento da trattare, ma se avete qualche curiosità particolare o un argomento specifico che vi interessa fatemelo sapere, lo prenderò sicuramente in considerazione!